venerdì 4 luglio 2008

Altre battute sull'Okà

Altre battute sull'Okà (un'utilitaria un po' più grande del carrozzino del moto).

Vedendo un'Okà ti viene il desiderio sottocosciente di trovare il suo telecomando.

Una "Okà" viene al distributore del petrolio. L'operatore dice: "Mi scusa, signore, ma non facciamo carico degli accendini".

Il migliore modo di prevenire il furto della vettura e di usare un'Okà un po' arrugginita e un po' deformata dopo un incidente.

Una fiera di automobilistica. Uno sta raccontando all'uditorio sul nuovo modello di Okà, molto progredito, con l'abitacolo rivestito in pelle naturale, computer di bordo, impianto di climatizzazione, isolamento acustico... Applausi entusiastici.
- Purtroppo non possiamo presentarvi il prototipo del nuovo modello. Casualmente funzionò l'air-bag e ruppe a pezzi la vettura...

Tre varianti della stessa barzelletta:

Due sanitari portano in un carrello un malato dopo un intervento.
- Ma dove me portate? - domanda il malato.
- Nell'obitorio.
- Forse è meglio portami nella rianimazione?
- Malato! Non si occupi dell'autocura! Deve seguire le prescrizioni del medico.
Il medico ha detto di portarLa nell'obitorio, e lì La portiamo.

Due sanitari portano in un carrello un malato dopo un intervento.
- Ma dove me portate? - domanda il malato.
- Nell'obitorio.
- Ma non sono ancora morto!
- Ma aspetti, non siamo ancora arrivati!

Una ragazza giovane ferma un taxi nell'autostrada e chiede di portarla alla città vicina
Il tassista, per iniziare la conversazione, dice:
- Lei è la quarta donna, che porto oggi alla città.
La ragazza civetta dice:
- Ma io non sono una donna ancora...
- Ma aspetti, non siamo ancora arrivati in città...

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