martedì 27 aprile 2010

Komsomòlskaja Pravda a Samara

Dal giornale "Komsomòlskaja Pravda a Samara", del 27 aprile 2010:

Durante la WWII la repubblica di Azerbaigiàn produceva tanto petrolio, ma era praticamente staccata dal resto dell'Unione Sovietica. L'unica via fattibile per far arrivare il petrolio d'Azerbaigian era il Mar Caspio, tramite Turkménia e Kazakistan. Ma siccome mancavano le navi - cisterne le forniture del carburante al fronte e alle retrovie potevano far fiasco. Ma gli specialisti d'approvvigionamento petrolio trovarono una soluzione: le cisterne ferroviarie caricate al punto di rimanere ancora a galla, venivano attaccate e trainate dalle navi rimorchiatori sul Mar Caspio sino alla città Krasnovòdsk in Turkménia.

Ecco: tali cisterne ferroviarie erano trainate a gala per il Mar Caspio!

Il giornale Vòlzhskaja Kommuna scriveva:
il 24 aprile del 1964

A più di 30 paesi esporta i suoi prodotti la fabbrica n. 9 di cuscinetti. Sugli ordini dall'estero l'impresa lavora con l'anticipo sull'orario. Con la premura particolare gli operai producano i cuscinetti per la Cuba rivoluzionaria. Nel secondo trimestre dell'anno è programmata la spedizione all'Isola della Libertà di n. 55.130 cuscinetti di vari tipi.

il 23 aprile del 1935

Da dove è sorto il nome "Samara"? Sin d'ora non esiste una risposta definitiva alla domanda. L'ipostesi più probabile è che il nome del fiume Samara, dal quale lo ricevette anche la città omonima, è dell'origine arabo. Nell'antichità lungo il valle del fiume Samarka, che deriva dall'Asia Centrale andavano le carovane dall'Asia. Dopo le sabbie afose del deserto i viaggiatori arrivavano all'acqua e al verde. Il fiume era il posto di riposo delle carovane e veniva chiamato surman-ara, cioè "rallegra chi vede". In forma accorciata e modificata diventò il nome prima del fiume, poi della città.

il 22 aprile del 1929

Molti a Samara ricordano lo scrittore ceco Jaroslav Hašek, l'autore del famoso romanzo Il buon soldato Švejk, che riscontrò la simpatia dei lettori sovietici, e che provocò tante discussioni nell'Europa Occidentale. Il governo Ceco vietò il romanzo e lo ritirò dalle biblioteche scolari e da quelle delle caserme. Da prigioniero di guerra Hašek capitò in Russia, diventò membro del partito bolscevico di Russia, durante la guerra civile fece il servizio nel reparto politico dell'Esercito n. 6 del Fronte orientale. Tornato a patria, a Praga dopo la guerra, al posto del mettere il suo talento al servizio di proletariato, cominciò a bere alcolici. Tale piega non fu inaspettata. Anche prima, durante il suo servizio nell'Esercito Rosso, Hašek sorprendeva i suoi compagni di una combinazione strana dell'entusiasmo del lottatore con gli umori borghesi. Spesso dopo lavoro lui ore intere rimaneva in ozio, sognando della birra praghese e delle ciambelle... Hašek morì dall'aver bevuto troppo, senza aver finito il suo romanzo. Il secondo volume fu scritto dal suo amico Karel Vanek, al quale Hašek ha lasciato i suoi piani e schizzi.

del 1945

Questa casetta, dove 50 anni fa abitava Lenin, è stata premurosamente conservata. Qui funziona la casa-museo di V.I. Lenin a Kùibyshev. In questi giorni, all'occasione dell'anniversario, 75 anni dalla nascita della Gran Guida, nel museo c'è il gran flusso dei visitatori. Il gruppo dei soldati ed ufficiali dell'Esercito Polacco, ha scritto nel libro di riferimenti del museo: "Noi, soldati ed ufficiali dell'Esercito di liberazione di Polonia, venuti dal territorio liberato dello stato polacco nuovo e democratico in via di costruzione, avendo visitato la casa-museo, presa nozione della vita e l'attività della Gran Guida, il Creatore del Grande Stato Sovietico, il quale nella guerra presente porta al popolo la liberazione dagli invasori tedeschi. La nostra liberazione è dovuta all'Esercito Rosso, cui creatore fu il Grande Lenin".

il 21 aprile del 1937

Nella farmacia n. 3 della città di Kùibyshev mi rilasciarono il farmaco ordinato dietro ricetta medica. Ma quando ho preso il primo cucchiaio della pozione essa mi bruciò tutta la bocca. Sono stato tornato alla farmacia, dove mi spiegarono, che per l'errore mi diedero l'acido muriatico al posto della pozione. Ho chiesto il registro reclami, ma il tizio che me si presentò come l'addetto ai reclami, dichiarò:
- io in persona sono il registro per reclami. Me lo racconti...
Ha scritto il mio cognome e promise d'informarmi dei risultati dell'inchiesta, ed aggiunse, che non sbaglia solo quello, chi non fa niente...

del 1961

A tutti i giovani rivoluzionari di Cuba

Cari amici, in quest'ora difficile, quando la nuvola nera mandata dalle mani degli imperialisti americani è sospesa sulla vostra patria assolata, dal nome di 500 mila dei giovani comunisti e della gioventù della regione di Kùibyshev vi mandiamo il nostro saluto caloroso. Siamo sicuri, che le intenzioni sporche dei banditi e dei loro padroni imperialisti salteranno...
Il comitato regionale del Komsomòl della regione di Kuibyshev

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Le forze armate dell'Esercito degli insorti e la milizia nazionale della Repubblica Cubana hanno preso d'assalto le ultime posizioni occupate dai mercenari invasi nel territorio nazionale alla riva Hiròn. Quell'ultimo punto, tenuto dai mercenari, cadde alle ore 5:30 il 19 aprile. La Rivoluzione vinse, avendo annientito in meno di 72 ore un esercito intero, durante molti mesi creato dal governo imperialista degli Stati Uniti. Fu catturato un gran numero delle armi di produzione americana, ivi inclusi i carri armati pesanti "Sherman".

del 1993

E come era bella la vita negli anni 70'ta! Vodka, vino, quanto ne vuoi! Riso, zucchero, grano mondato, cioccolatini - in grandi quantità, e ai prezzi da nulla, se paragonati a quelli attuali. Con certi sforzi, a volte potevi trovare anche tali prelibati come salame o formaggio. Sennò, potevi andare a Mosca per comprargli. E la situazione con gli indumenti era alquanto sopportabile: fra tanti capi brutti, che nessuno voleva, cui erano pieni i negozi d'abbigliamento, a volte potevi trovare delle cose passabili... Ed hai tanta voglia di nasconderti negli anni 70'ta, rilassarti nella poltrona dirimpetto alla TV, ridacchiando amichevolmente su Leonid Brezhnev sullo schermo. Tornare al paese dove tutte le cose erano basate sulle bugie e sulla paura.

del 1936

Nel settore della natura del Museo della storia naturale della regione di Kùibyshev per un lungo periodo era appeso un quadro considerato anonimo. Recentemente, sul quadro fu rinvenuta la firma del pittore. Risultò di essere del pennello del famoso maestro olandese Jan Veeniks, del grande valore artistico. Il quadro è datato dell'anno 1673.

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