lunedì 4 ottobre 2010

Che pianeta è questo?


Un seminario di giornalisti nell'Università russa dell'amicizia fra i popoli. Ai futuri elefanti e sciacalli di piuma conciona la celebrità calva della nostra TV. Arriva il tempo di fare le domande. Una ragazza si alza è domanda:
- Secondo Lei, perché in Russia la libertà della parola non esiste più?
La celebrità aggiustatisi gli occhiali, da una miglior risposta:
- Immagina, che i ladri si preparano a saccheggiare una casa. Come Lei pensa, inviteranno la stampa?

xxx: ora ho una famiglia composta di me stesso, un gatto e una coperta.
xxx: noi persino dormiamo insieme!

Una storiella reale. Una bimba di 5 anni la portarono dagli Stati Uniti alla città di Simferopol' per farla vedere alla sua nonna. Entrano in una casetta logorata sulla periferia (30 anni senza riparazione, tutto è immerso nel suolo, ma mi avete capito, vero?). La bambina educata sui cartoni animati americani essendosi guardata attorno domanda alla sua mamma: "Che pianeta è questo?"


Un amico mio andava un paio di giorni molto triste, gli si erano accumulati dei problemi vitali. Nell'impresa dove lavorava, aveva solo la gente attempata come colleghi, circa a 50 anni, circa l'età del suo padre. Uno si era accorto che il giovane era malinconico, gli domandò la causa.
- Cosa ti è capitato? Hai qualche problema?
- Sì, un po' di problemi ce l'ho.
- Non ti preoccupare, tutto sarà apposto. Lo principale è di non bere molta vodka...
Il mio amico s'interessò quanto era molto? 2 bottiglie, forse 3?
- Quanto intende sotto "molto?" - domandò.
- Mah, diciamo che per me "molto" sono 6 giorni, mentre vedi lui, Petrovic? lui è capace bere 2 settimane senz'interruzione.

La giornata ti porterà fortuna, se da mattina ti sei riuscito a trovare n. 2 calzini uguali, interi e puliti.

Una telefonata nel negozio di stoviglie:
- Avete in vendita i piccoli caraffini x vodka?
- Di che capienza?
- uhm... Diciamo di 1 litro.

Un signore americano si era comprato un pacchetto di sigari molto cari e rari. Così tanto cari e rari, che lui gli ha persino assicurato, fra l'altro anche dall'incendio. Fra un mese i sigari erano già finiti, mentre lui non aveva ancora fatto il primo versamento sulla polizza. Il ciò non gli impedì di rivolgersi nella compagnia d'assicurazione con la dichiarazione che i sigari si persero in una "serie di piccoli incendi" (qui bisogna notare, che in lingua inglese il fuoco e l'incendio sono connotati dalla stessa parola "fire"). La compagnia rifiutò pagare, avendo sensatamente risposto, che lui sterminò i sigari tramite un procedimento il più naturale per i sigari stessi. Il signore fece l'istanza al tribunale ed ha vinto la causa. Nella delibera del tribunale il giudice ha riconosciuto, che l'istanza a dir poco non era seria, ma allo stesso tempo esisteva la polizza, i sigari sono stati assicurati dal fuoco, e nella polizza mancava il concetto di desiderabilità o accettabilità di uno o l'altro tipo del fuoco. Perciò l'assicurazione gli andava pagata. Gli assicuratori non vollero fare lunghi e cari ricorsi in appello e pagarono $15000 per i sigari "bruciatisi". D'altronde il signore non ce la fatta a godere i nuovi sigari, siccome subito al momento di conversione dell'assegno in contanti fu arrestato. In base alla stessa polizza ed le sue testimonianze al tribunale gli furono imputati n. 24 episodi della distruzione premeditata dei beni assicurati tramite l'appiccare il fuoco. In risultato del nuovo procedimento penale fu condannato a 24 mesi del carcere e $24000 di multa.

Le foto sono dal portale AddFun.ru

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